Lo stress degli adulti con un’agenda sempre più complicata, la gioia dei bambini da proteggere, i nonni da riabbracciare: le feste in formato contemporaneo.

I giorni sul calendario iniziano a volare. Per i “grandi” è tempo di chiudere parte del lavoro iniziato in autunno in vista della pausa natalizia tra commissioni, feste, auguri e un’agenda sempre più fitta di impegni. Per i piccoli è un periodo magico: a scuola non si parla d’altro, si preparano disegni o lavori a tema, si attendono con trepidazione la recita e naturalmente le feste. Un’occasione per riposarsi, stare a casa, finalmente in vacanza, coccolati e, perché no, un pò viziati, lontani dalla routine quotidiana. È tempo di pace e di regali, di riabbracciare nonni e zii che magari abitano lontano o di un viaggio in famiglia. Se è vero che il Natale è soprattutto dei bambini, le feste sono anche dei grandi.

Il Natale è di tutti

La vita contemporanea e le moderne architetture familiari mettono alla prova tutti: da chi è rimasto solo alle giovani coppie, dalle famiglie sempre più allargate a chi per motivi di lavoro o di scelte di vita si trova all’altro capo del mondo. Abituati a immaginarlo in “famiglia” spesso dimentichiamo che ognuno vive un Natale diverso, anche purtroppo in solitudine o in difficoltà. Invitare l’anziano vicino a pranzo o fargli visita durante le feste può essere un’occasione per migliorarci e riscoprire un senso vero a quel richiamo allo stare insieme, alla solidarietà, che sentiamo nell’aria fin da piccoli ma che col tempo si è diluito tra gli impegni e la corsa ai regali last minute. 

 

Regali e aperitivi

Il “pensiero” per il nostro capo e per il vicino di scrivania. La festa in ufficio e con i compagni del corso di yoga. Quante volte ci siamo domandati... è davvero necessario tutto questo? Impariamo a scegliere gli impegni o per lo meno a diluirli a favore di quelli che ci scaldano il cuore. Saremo più sereni e meno stressati. Lo stesso per i regali. Cerchiamo di pensarci per tempo evitando le corse all’ultimo minuto per trovare qualcosa di magari poco adatto alla persona. Preferiamo gesti semplici se possibile: una marmellata fatta in casa, un biglietto al teatro per uno spettacolo da vedere insieme. E per i più piccoli? Non esageriamo con i giochi, soprattutto elettronici, piuttosto cerchiamo di stare più insieme.

 

Il pranzo: a casa o al ristorante?

Anche il più classico pranzo può diventare uno stress ed essere messo nel cassetto a favore del ristorante. Spesso è la scelta migliore perché libera tutti, in particolare le donne, dal peso dei preparativi. Una buona soluzione può anche essere, nel caso la tavola sia particolarmente lunga e l’ospite stanca o indaffarata, la divisione di compiti e quindi di portate. In questo modo tutti gli invitati partecipano ai preparativi e si conserva la gioia della condivisione che significa in primis tempo dedicato agli altri. Festeggiare a casa, quando possibile, è più apprezzato dai bambini e dagli anziani: il nutrimento non passa solo dal numero delle portate ma è con ogni evidenza affettivo.

 

Per i genitori

Non lasciamoci assalire dallo stress e dal perfezionismo. Preferiamo un albero imperfetto ma decorato con calma insieme ai nostri bambini a un abete degno di una rivista di design. Ritagliamoci il tempo necessario per coinvolgerli nei preparativi, rispolveriamo qualche vecchio gioco da fare insieme, prepariamo i dolci per Babbo Natale e qualche regalo fatto a mano, tiriamo fuori dalla libreria un libro di racconti. Sono questi i momenti più preziosi per i nostri figli anche se sono già adolescenti e sembrano interessati a tutto fuorché a stare con noi.

 

Le giovani coppie e quelle eterne

Le feste mettono spesso alla prova. Dai miei o dai tuoi? è la domanda che prima o poi giungerà da una delle due parti. Spesso, per i primi anni, si opta per mantenere separati i pranzi e le cene e ci si divide equamente, per quanto possibile, se le distanze aiutano. Col tempo diventa sempre più difficile non unire le famiglie con tutto il possibile condimento di pressioni che ne deriva. Dialogo e chiarezza tra i partner aiutano a mantenere la bussola.

 

Separazione e divorzio

Se la famiglia sta affrontando un grande cambiamento o deve ancora abituarsi alle nuove abitudini, le feste rischiano di diventare una causa di ulteriore scontro per i più grandi e di crisi, tristezza e nostalgia per i piccoli. Nessuno vuole questo, per cui meglio mettere da parte qualsiasi attrito a favore dei figli pensando alla soluzione che può portare loro maggiore gioia e serenità. Questo può voler dire, a seconda dell’età dei bambini e soprattutto della capacità dei genitori di andare oltre i propri problemi, la possibilità di dividersi il calendario oppure di riunirsi in territorio neutro lasciando che la magia del Natale aiuti tutti a trovare un’altra dimensione per stare insieme, di nuovo serena anche se diversa, ma autentica. 

 

Famiglie allargate

In caso di divorzio spesso mamma e papà, quando non entrambi, iniziano una nuova relazione. Meglio aspettare che questa sia davvero stabile per presentare il nuovo partner ai figli, soprattutto se sono piccoli. Il periodo aureo dovrebbe essere di almeno 4 anni. Anche per organizzare pranzi e cene allargati a tutte le famiglie, comprese quelle di origine, c’è bisogno di calma e rispetto dei tempi altrui. 

 

Il valore dei riti e delle feste

Scandiscono il tempo, donano un ritmo e un senso a ogni attività dell’anno colmando di significati e di valori gesti e tradizioni, che diventano un patrimonio della comunità, della famiglia e quindi dell’individuo che sente di appartenervi. I ritmi frenetici, gli impegni, lo stile di vita moderno, le nuove architetture familiari spesso rendono più complesso conservare e vivere certe tradizioni per noi stessi e i bambini: con un po’ di impegno possiamo scrivere le nostre.